Fra calcio e cronaca

d-pws52x4ae4rf9“Il Napoli ha presentato un’offerta da 25 milioni per Everton e il Gremio l’ha accettata”. Questo il tweet di Maurizio Pistocchi su un’indiscrezione di mercato che ha infiammato i tifosi. Lo stesso Pistocchi, ai microfoni di Tuttonapoli.net, ha aggiunto: “Da quello che mi risulta un’altra squadra italiana si era mossa per acquistarlo, ma il Gremio pare aver accettato la proposta del Napoli da 25 milioni. Se l’affare si chiude a quelle cifre, per il Napoli si tratterebbe di una grandissima operazione di mercato”.

Che giocatore è? “Un grande attaccante, uno dei più interessanti in Brasile. Può giocare da esterno a sinistra o da seconda punta, è completo, nel pieno della maturità, nell’età d’oro (24) per i calciatori. Per le qualità che ha è pronto per giocare ovunque nei top club europei, dunque anche in Italia”.

Un giocatore forte e completo. “Sì, lui ricopre il ruolo di Insigne ma, ripeto, può fare anche la punta. È un calciatore che tutti volevano”.

Per caratteristiche ricorda Douglas Costa? “No, è molto più goleador e poi come rendimento è più continuo. Parliamo di uno che nel Gremio è sempre stato protagonista e gioca già in Nazionale. Ripeto, è un giocatore fatto e finito, pronto”. -tuttonapoli.net-

 

 

Dries Mertens non ha preteso rilanci da parte del Napoli, s’è convinto del rinnovo rinunciando anche a più soldi, quelli che erano pronti a offrirgli sia il Chelsea che l’Inter. Una scelta di cuore, quella del belga, come riporta l’edizione odierna del quotidiano Repubblica. La telefonata con De Laurentiis di ieri pomeriggio è stata decisiva ed è servita a rompere definitivamente il ghiaccio. Salvo sorprese, Mertens chiuderà la carriera a Napoli. In una città che ama. -tuttonapoli.net-

 

 

 

Sarebbe stata dura – sarà, nel caso, fino a che non diverrà ufficiale il rinnovo – lasciare lo splendido panorama di Palazzo Donn’Anna di Posillipo per Dries Mertens. Vista pazzesca, il mare ai suoi piedi, il clima splendido di una città che adora. Ciro che resta, che si lega a vita al Napoli, è una storia d’amore autentica, non riguarda solo il calcio, non ci sono solo motivi economici o tecnici ma anche sentimentali. Lui sta benissimo, qui, e ci sta benissimo anche sua moglie Kat, dunque perché andar via? Avranno pensato entrambi questo nei confronti di tutti i giorni.

LA CASA DI LAUTARO – Certo l’offerta dell’Inter è stata (è) concreta e vantaggiosa, ma Mertens farà una scelta di cuore. Volendo dar seguito agli ultimi rumors, Ciro cambierà ancora una volta casa. Perché sembrava avesse scelto l’appartamento che Lautaro Martinez lascerà libero – se andrà al Barcellona – a breve e invece no, nessun trasferimento, né di casa né di club. Perché casa sua è Napoli, la maglia azzurra gli sta benissimo addosso così come gli occhi sul mondo che è magico dal terrazzo di Palazzo Donn’Anna. -tuttonapoli.net-

 

 

 

(ANSA) – TORINO, 19 MAG – Cristiano Ronaldo è tornato alla Continassa. Dopo una assenza di 72 giorni, gli ultimi 14 trascorsi in isolamento nella sua villa torinese dopo il soggiorno a Madeira, questa mattina il portoghese ha varcato i cancelli del centro sportivo bianconero a bordo della sua Jeep Grand Cherokee. L’attaccante sosterrà alcuni test fisici prima di riprendere il lavoro sul campo, sotto lo sguardo attento di Maurizio Sarri che da ieri dirige i giocatori della Juventus suddivisi in piccoli gruppi. (ANSA).

 

 

 
L’Inter era convinta di aver strappato il sì di Dries Mertens e invece il belga resterà a Napoli. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport scrive: “Proprio ieri l’Inter ha registrato uno stop sul fronte Mertens: il belga si è infatti riavvicinato al Napoli, proprio quando i nerazzurri credevano di avere molte carte da giocarsi. Mertens è (era?) il profilo perfetto, perché esperto e in scadenza di contratto. L’unico nome altrettanto appetibile sul mercato europeo, con le stesse caratteristiche «economiche», risponde al nome di Edinson Cavani”.-tuttonapoli.net-

 

 
Enrico Castellacci, presidente dei medici del calcio, è intervenuto nel corso di ‘Radio Goal’, trasmissione in onda su Radio Kiss Kiss Napoli: “Noi medici del calcio non partecipiamo al tavolo per la ripartenza ed è strano, visto che la responsabilità è tutta sulla nostra categoria. Non c’è motivo di trovare un responsabile se qualcuno si infetta. Da noi sono sempre arrivate valutazioni costruttive con spirito collaborativo. Non ha senso che sia il medico il responsabile perché già lo è dal codice civile e penale. Le responsabilità vanno condivise con gli altri, ossia con club, medici del lavoro e calciatori stessi. Che senso ha mettere un solo personaggio al centro?”.

CIRCOLARE – “Stamattina è già partita una informativa legale del nostro ufficio a Spadafora, Gravina e Malagò, in cui facciamo presente quanto sia paradossale creare questa figura del medico del calcio come unico responsabile. L’INAIL si è espressa sui datori di lavoro, non sui medici. Noi siamo sempre responsabili. Abbiamo mandato questa lettera di natura giuridica che deve dare l’input per riflettere profondamente. Un dottore deve saper sanificare, visitare, ragionare o deve fare il bodyguard?”.-tuttonapoli.net-

 

 

 

 
Il Napoli sta sbloccando i rinnovi di contratto più importanti. Oltre a Dries Mertens, è fatta anche per il rinnovo di Piotr Zielinski, prevedibilmente fino al 2024 con opzione fino al 2025, oppure direttamente fino al 2025. Per il polacco un robusto aumento rispetto ai 2mln di euro che guadagna attualmente, anche perchè – rivela Alfredo Pedullà di Sportitalia – sul giocatore si era inserito il Barcellona negli ultimi tempi che era fortemente interessato.-tuttonapoli.net-

 

 

 
ROMA – Boom di richieste di divorzio dopo la convivenza forzata da quarantena. Accade in Italia, come era già successo in Cina: con l’allentamento del lockdown sono tante le coppie entrate in crisi.

Tanto che nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale Forense (Cnf) ha dato il via libera alle richieste lampo di separazione consensuale anche via mail.

Valentina Ruggiero, esperta in Diritto di famiglia, spiega a Vanity Fair: “Riuscire a fornire dati esaustivi sul fenomeno non è ancora possibile, ma da qualche settimana sto ricevendo circa il doppio delle richieste di informazioni per procedere alla separazione”.

“Questa situazione ha fatto esplodere tensioni latenti o ha esasperato situazioni già critiche, portando i partner alla decisione di prendere strade diverse”, aggiunge.

Ma per evitare decisioni affrettate, i legali consigliano di procedere con cautela. “Dato il forte carico di stress emotivo degli ultimi due mesi, il mio primo consiglio è quello di valutare bene insieme al partner, per capire se si tratti di una crisi dovuta al momento o se, effettivamente, il rapporto è arrivato al capolinea”.

“Consiglio anche a tutti i miei colleghi di cercare di fare lo stesso – conclude l’esperta – Nella maggior parte dei casi, non si tratta di una decisione presa a cuor leggero, ma di un reale desiderio di separazione, ma credo sia nostro dovere morale cercare di individuare quella piccola percentuale di casi che più di un avvocato divorzista ha bisogno di un aiuto psicologico”. (Fonte: Vanity Fair).

 

 

 

 

PRATO – La procura di Prato ha chiesto una condanna a sette anni di reclusione per la professoressa di 32 anni accusata di violenza sessuale dopo che nell’estate del 2018, ha avuto un figlio da un 15enne a cui dava ripetizioni di inglese.

L’accusa ha chiesto per il marito della donna, accusato di aver assunto la paternità del bambino sapendo di non essere il padre naturale, due anni di reclusione.

La presidente del collegio giudicante Daniela Migliorati ha deciso di rinviare la sentenza del processo ai prossimi giorni, con data da doversi decidere.

“Purtroppo ce l’aspettavamo, ma la nostra verità è un’altra“. Queste le parole della 32enne accusata di violenza sessuale per aver avuto rapporti con il minorenne.

La sua assoluzione, come quella del coniuge, è stata invece chiesta dalla difesa. La sentenza è attesa per l’1 giugno, data in cui è stata rinviata l’udienza.

La donna è accusata di aver avuto una relazione con il minore, al quale dava ripetizioni di inglese, quando il ragazzo non aveva ancora 15 anni. Di qui l’accusa di violenza sessuale.

Il ragazzo: “Il giorno del rapporto avevo 13 anni”.
Secondo quanto raccontato dallo studente, oggi sedicenne, il 17 febbraio all’udienza al tribunale di Prato, il giorno in cui si consumò il primo rapporto con colei che era la sua insegnante di ripetizioni di inglese sarebbe stato nel giugno del 2017 e non il novembre di quell’anno, come sostenuto dalla donna, ai domiciliari da quasi un anno.

Secondo quanto scrive La Nazione, il giovane ha riconfermato ai giudici, nascosto dietro un paravento, che il primo rapporto sessuale avvenne quando lui aveva 13 anni.

Stessa versione che aveva già fornito durante l’incidente probatorio. Ma la decisione di risentire il ragazzo è stata motivata dal fatto che l’imputata, durante la sua testimonianza in aula, ha invece datato l’inizio dei rapporti al novembre del 2017, quando il ragazzo aveva già compiuto 14 anni. (Fonte Ansa).

 

 

 

ROMA – Runner, ciclisti, mamme, aperitivi…tutti rigorosamente in gruppo e distanziati da nulla che non sia il buon senso.

C’è, si è vista, si vede e non si nasconde una Roma che fa petting con il contagio, con la possibilità di contagiarsi e contagiare.

Villa Ada è con Villa Borghese forse la più frequentata delle aree verdi della città. A Villa Ada gli attrezzi fissi per lo sport e per i giochi dei bambini erano stati recintati con nastro della Polizia municipale.

Ovvio il perché: se sull’altalena o sullo scivolo si va uno dopo l’altro, è come darsi e stringersi l’un l’altro la mano. Se tutti toccano l’un dopo l’altro le stesse cose diventa incomprensibile il perché di mascherine e quanto altro.

Ovvio quindi che attrezzi fissi nel parco non debbano essere usati. Non ovvio invece per solerti e decise mamme che hanno deciso sulla base della propria scienza che è tutto finito, abolito, cessato. E quindi i nastri della Polizia li hanno strappati per far strada e posto ai loro bimbi su altalene e scivoli du cui si sono reimpossessate in nome del sovrano facciamo come ci pare.

Villa Ada, meta di gruppi nutriti di ciclisti associati in gruppo (da domenica va alla grande in città il pedalare in gruppo). Comincia a fare, anzi fa caldo e vien sete. A Villa Ada i ciclisti sostano e tutti a bere dallo stesso “nasone”, cioè dalla stessa pubblica fontanella. Pratica alla quale non si sottraggono i runner assetati. Chissà perché quella cosa strana di bicchieri mono uso nei bar e ristoranti…

Campo de’ Fiori, Testaccio, Ponte Milvio, San Lorenzo: qui non sono in azione mamme alla riconquista del territorio o ciclisti e runner che si sentono (perché sportivi?) invulnerabili. Qui in azione giovani e mezzi giovani.

Aperitivi e birrette, comprati e consumati restando ben in gruppo davanti ai bar. In gruppo serrato, a chiacchierare, a fare come a Roma usa dire “comunella”. Vicini, serrati e ovviamente a mascherina, quando c’è, abbassata per parlare e parlarsi.

Davanti ai bar vanno a sostare in gruppo o plotoncini di ciclisti appena smontati di sella. Uno o due, solerti, entrano nel locale per comprare per tutti. Gli altri, ovviamente ansimanti, aspettano fuori in gruppo serrato e non distanziato. Ovviamente senza mascherina, stavano facendo sport e non la portavano. Roba da far venire il dubbio perfino se sia buona idea questa del bonus per far diventare tutti ciclisti.

Poi c’è Ostia, il cosiddetto mare di Roma. Qui basta guardare la foto: grande e serrato struscio di umanità sul Lungomare e mascherine al mento o addirittura al collo e nessuno che si ricordi del metro di distanza anti contagio. Tutti vicini, il metro de che?

C’è una Roma (come una Napoli, una Milano, una Torino, una Bari…perfino una Bergamo) che fa e fanno petting con il contagio. Un’infinità di cittadini, sempre di più ogni giorno, che si comportano e praticano un contatto ravvicinato, uno strusciarsi con il contagio che pensano innocuo e senza conseguenze, un petting appunto.

Coronavirus per ora non ci sta, coronavirus ci grazia, per ora. Alla sua clemenza perdonarci, abbonarci questo nostro petting.-blitzquotidiano.it-

 

 

 

ROMA – Le vittime di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore sono state solo 99 nel bollettino della Protezione civile del 18 maggio.

Si tratta dell’incremento più basso dal giorno dell’inizio del lockdown lo scorso 11 marzo.

In totale, le vittime da inizio quarantena sono 32007.

Il 18 maggio sono state registrate 99 vittime, in diminuzione dalle 145 registrate domenica 17 maggio.

Sono 225.886 i contagiati totali per il coronavirus in Italia, 451 più di ieri.

Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l’incremento era stato di 675.

Quattro regioni hanno zero contagi: Umbria, Sardegna, Calabria e Basilicata. Il dato è stato reso noto dalla protezione civile.

Sono 66.553 i malati di coronavirus in Italia, 1.798 meno di ieri. Domenica il calo era stato di 1.883.

Sono saliti a 127.326 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.150, mentre domenica l’aumento era stato di 2.366.

Sono 749 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 13 meno di ieri.

Di questi, 252 sono in Lombardia, 3 meno di ieri.

I malati ricoverati con sintomi sono invece 10.207, con un calo rispetto a ieri di 104 persone mentre quelli in isolamento domiciliare sono 55.597, con un calo di 1.681 rispetto a ieri.

Coronavirus in Italia, bollettino del 18 maggio regione per regione
Nel dettaglio – secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile -, gli attualmente positivi sono 27.073 in Lombardia (-357), 9.874 in Piemonte (-365), 5.525 in Emilia-Romagna (-131), 4.004 in Veneto (-37), 2.573 in Toscana (-229), 2.339 in Liguria (-117), 3.826 nel Lazio (-84), 2.315 nelle Marche (-250), 1.673 in Campania (-23), 248 nella Provincia autonoma di Trento (-53), 1.995 in Puglia (-22), 1.539 in Sicilia (-16), 621 in Friuli Venezia Giulia (-33), 1.413 in Abruzzo (-9), 307 nella Provincia autonoma di Bolzano (-7), 77 in Umbria (-1), 380 in Sardegna (-25), 60 in Valle d’Aosta (-8), 401 in Calabria (-21), 93 in Basilicata (-11), 217 in Molise (+1).

Quanto alle vittime, sono in Lombardia 15.543 (+24), Piemonte 3.632 (+20), Emilia-Romagna 3.986 (+13), Veneto 1.803 (+9), Toscana 989 (+5), Liguria 1.367 (+12), Lazio 628 (+6), Marche 984 (+0), Campania 399 (+3), Provincia autonoma di Trento 453 (+0), Puglia 471 (+1), Sicilia 267 (+0), Friuli Venezia Giulia 320 (+1), Abruzzo 388 (+3), Provincia autonoma di Bolzano 291 (+1), Umbria 73 (+0), Sardegna 126 (+1), Valle d’Aosta 143 (+0), Calabria 95 (+0), Basilicata 27 (+0), Molise 22 (+0).

I tamponi effettuati sono 3.041.366, con un incremento di 36.406 rispetto a ieri. Le persone sottoposte a tampone sono 1.959.373. (Fonte: ANSA)