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dtfoqznx4aajyqn-jpg-largeAddio a Pietro Anastasi, figlio del Sud e simbolo del calcio degli Anni 70. Nato a Catania il 7 aprile del 1948 diventò il mito calcistico degli operai meridionali sbarcati nel Nord Italia a cercare fortuna. E la Juventus con la quale il bomber bianconero vinse tre scudetti li fece innamorare tutti tra vittorie memorabii e grandi partite. ‘Pietruzzo’, come veniva chiamato amorevolmente all’epoca dai tifosi per rimarcare la sua origine siciliana, fu anche protagonista di un celebre scambio di mercato con l’allora interista Roberto Boninsegna nell’estate nel 1976.
Considerato uno dei migliori attaccanti italiani della sua generazione, giocò con la squadra torinese un totale di 258 partite in Serie A realizzando 78 reti, laureandosi capocannoniere della Coppa delle Fiere 1970-1971 e della Coppa Italia 1974-1975, prima di una precoce parabola discendente che lo portò a chiudere la carriera con le maglie di Inter, Ascoli e Lugano. Campione europeo con la nazionale italiana nel 1968, in azzurro ha giocato 25 partite siglando 8 reti. Particolare che rende la sua morte ancor più doloroso per il calcio italiano che si avvicina agli Europei 2020 con tante speranze per le buone prove della Nazionale di Mancini. Era impossibile non volere bene a ‘Pietruzzo’ perché è stato uno juventino fino in fondo e alla squadra del suo cuore ha trasmesso tutta la sua passione.
Quella che da bambino, raccattapalle al Cibali di Catania, lo vede chiedere una foto accanto al suo idolo John Charles. Il sogno di vestire la maglia bianconera si concretizza nel 1968: Pietro arriva a Torino forte di una stagione memorabile nel Varese e di un gol storico in maglia azzurra nella finale dell’Europeo a Roma. Alla Juventus Pietro regala anni straordinari fino al 1976, ma le cifre e l’attaccamento alla maglia spiegano solo in parte l’amore della gente nei suoi confronti. Il suo coraggio nelle giocate, le sue reti in acrobazia, il suo spirito da lottatore lo rendono un idolo, capace di exploit indimenticabili, come i 3 gol segnati alla Lazio in 4 minuti in una gara iniziata seduto in panchina.
Un amore che lo stadio Comunale tradusse con lo striscione con la scritta: ‘Anastasi Pelè bianco’. La vita di Anastasi è stata un vero romanzo bianconero, negli anni 70′ Hurrà Juventus gli dedicò una narrazione a puntate per diversi numeri. “La Juventus – scrive il sito del club bianconero – abbraccia la moglie Anna, i figli Silvano e Gianluca e saluta Pietro con una semplice parola grande quanto lui: Grazie”. Un grazie a cui si unisce tutto il calcio italiano in lutto nel sul ricordo.-ANSA-
ANSA- Cinquemila euro di multa a carico della Fiorentina. E’ questa la sanzione decisa dal Giudice Sportivo Alessandro Zampone, che ha deliberato in merito agli ottavi di finale e, in questo caso, sui cori offensivi nei riguardi di Gian Piero Gasperini (“figlio di…”) che si sono più volte uditi al ‘Franchi’ nel corso di Fiorntina-Atalanta.
La multa alla Fiorentina, si legge in un comunicato, è stata comminata “per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, elevato ripetutamente, da tutti i settore occupati dello stadio, un coro becero e offensivo nei confronti della squadra avversaria (in realtà, erano diretti all’allenatore n.d.r.)” .
Sempre a seguito del match del ‘Franchi’ è stata comminata la squalifica di un turno al capitano viola German Pezzella, espulso per doppia ammonizione. (ANSA).
Questa sera alle 20.45 il Napoli di Gennaro Gattuso riceverà la visita della Fiorentina di Beppe Iachini. Tutto sulla gara.

PROBABILI FORMAZIONI

Napoli: (4-3-3) Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Luperto, Hysaj; Allan, Fabian, Zielinski; Callejon, Milik, Insigne.

Fiorentina: (3-5-2) Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovilli, Dalbert; Chiesa, Vlahovic. 100per100 Napoli.

Precedenti, statistiche, curiosità e stato di forma: tutto quello che c’è da sapere su Napoli-Fiorentina, gara valida per la 20^ giornata di Serie A che si giocherà sabato 18 gennaio alle ore 20:45. Diretta sul canale satellitare DAZN 1 (209 del telecomando Sky)
Quando e a che ora si gioca Napoli-Fiorentina?
La gara tra Napoli e Fiorentina, valida per la 20^ giornata di Serie A, si giocherà sabato 18 gennaio 2020 allo stadio San Paolo di Napoli con fischio d’inizio previsto alle ore 20:45.

Dove è possibile guardare Napoli-Fiorentina?
La partita tra Napoli e Fiorentina è visibile sul canale satellitare DAZN 1 (canale 209 del telecomando Sky).

Quanti sono i precedenti fra le due squadre?
Sono 139 i confronti in Serie A tra le due formazioni: 48 le vittore del Napoli, 39 i pareggi e 52 i successi viola. Sono 69 invece le gare giocate in Campania, con il bilancio che vede in vantaggio la squadra di casa con 32 vittorie, a fronte di 21 pareggi e 16 vittorie della Fiorentina. Tanti i gol segnati nella storia di questa sfida, per una media di 2.33 a partita. Quella oggi allenata da Beppe Iachini è la squadra contro cui il Napoli ha tenuto più volte la porta inviolata in casa in Serie A (32, al pari della Roma), incluse le ultime due sfide. Curiosità: i partenopei non ottengono due successi nel massimo campionato nella stessa stagione contro la Viola dal 2014/15, sotto la guida di Rafa Benítez. Il Napoli ha vinto per 4-3 la prima giornata di questo campionato contro la Fiorentina e punta al bis nella serata del San Paolo. Partita importante per entrambe le squadre, chiamate a dare una sterzata alla loro stagione: il Napoli ha perso le ultime due partite di campionato e non registra tre sconfitte consecutive in una singola stagione di Serie A da aprile 2012, mentre la Fiorentina ha ritrovato il successo nell’ultimo turno di campionato e non registra due vittorie di fila in Serie A da inizio ottobre.

Come arrivano alla partita Napoli e Fiorentina?
La squadra guidata da Rino Gattuso ha chiuso il girone di andata con 24 punti dopo 19 partite. La squadra azzurra non raccoglieva così pochi punti (anche allora furono 24) nelle prime 19 gare stagionali di Serie A dal 2007/08, con una squadra neopromossa e allenata da Edoardo Reja. Con il cambio di allenatore e l’esonero di Carlo Ancelotti, il Napoli non ha cambiato marcia: tre sono i punti ottenuti nelle ultime quattro partite, con la vittoria sul campo del Sassuolo e tre sconfitte. La Fiorentina ha 21 punti all’attivo e ha conquistato 4 punti nelle due partite con Beppe Iachini – che ha rilevato Vincenzo Montella – in panchina grazie alla vittoria sulla Spal e al pareggio di Bologna. Tuttavia, la squadra toscana non faceva così male in A dalla stagione 2001/2002, quando chiuse la stagione al penultimo posto e con la retrocessione. Per migliorare il suo rendimento, la squadra viola dovrà crescere lontano da casa, dove sin qui sono arrivati 9 punti su altrettante partite giocate (2V, 3N, 4P).

Curiosità
Fari puntati sui calci piazzati: nessuna squadra infatti ha realizzato più reti sugli sviluppi di calcio d’angolo della Fiorentina in questa Serie A: sono ben 6 in stagione, compreso il gol vittoria di Germán Pezzella nell’ultima gara vinta contro la Spal al Franchi nello scorso turno.

Quali giocatori possono essere protagonisti?
Tanti i giocatori che potrebbero decidere il match in entrambe le squadre. In casa Napoli fari puntati su Arkadiusz Milik: nonostante sia rimasto a secco contro la Lazio, alla pari dei suoi compagni, l’attaccante polacco è andato a segno già sette volte in 10 partite giocate in questa Serie A. Impegno importante anche per José Callejon, che potrebbe raggiungere Luciano Comaschi (241 presenze) all’ottavo posto della classifica per partite giocate con il Napoli in Serie A: la sua ultima (e sin qui unica) rete in campionato risale proprio alla prima giornata di questa stagione contro la Fiorentina. Viola che invece chiedono un cambio di rotta a Federico Chiesa: l’attaccante non va a segno dal 27 ottobre (ko per 1-2 contro la Lazio) in campionato. Il Napoli è la squadra contro cui il figlio d’arte ha tentato più tiri in Serie A senza mai trovare la rete: 25 conclusioni (di cui sette nello specchio) e zero gol.-Sky-
Il Ct ha parlato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport: “Il primo giorno dissi ai ragazzi che dovevamo fare qualcosa di diverso, altrimenti nessuno ci avrebbe più seguito”. Poi sul recupero di Zaniolo: “E’ giovane, può farcela. Lui è unico”. E sulle favorite a Euro 2020: “Occhio a Inghilterra, Francia e Spagna. Speriamo vinca la meno forte…”
Roberto Mancini si avvicina a grandi passi verso l’Europeo. Lo fa da imbattuto, con 10 vittorie su 10 nelle qualificazioni. Successi, gol e spettacolo la ricetta vincente: “Una volta Cruijff disse ‘L’Italia non può vincere, ma contro l’Italia puoi perdere’. È questo che dobbiamo cambiare: pensare che senza prendere gol prima o poi uno lo facciamo. Il primo giorno dissi alla squadra ‘Dobbiamo fare qualcosa di diverso, altrimenti della Nazionale alla gente non fregherà più nulla: non possiamo continuare a vincere 1-0. Rischiamo e, se prendiamo gol, pazienza’. Lo ha spiegato il Ct azzurro in esclusiva a La Gazzetta dello Sport, a poco meno di cinque mesi dall’esordio a Euro 2020. Chissà se ci sarà anche Zaniolo, che ha cominciato il suo percorso di recupero dopo la rottura del crociato: “Mi spiace, sarebbe migliorato ancora. Nicolò è unico perché copre più ruoli, è potente e ha caratteristiche diverse dagli altri. Al telefono l’ho sentito bene, carico: è giovane, può farcela per l’Europeo”, le parole di Mancini. Un’altra scelta importante riguarda l’attacco, su chi puntare fra Immobile e Belotti: “A marzo giocheranno un’amichevole a testa. I venti gol di Immobile non cambiano le gerarchie. L’importante è che continuino a segnare e arrivino bene a giugno. Avremo due centravanti titolari, con caratteristiche diverse”. Insomma, la corsa ad Euro 2020 è cominciata: “Favorite? L’Inghilterra è cresciuta, ma a fine stagione paga sempre la stanchezza. La Francia mondiale è ancora giovane. La Spagna ha sempre il suo calcio. Speriamo vinca la meno forte…”, ha scherzato Mancini.
“L’Inter può vincere lo scudetto”
Un occhio a giugno, uno però anche al campionato, da cui nascono le certezze di Mancini, che di certo non si annoierà a vedere la lotta scudetto “Duello aperto Juve e Inter, con l’incognita della Lazio che non ha l’impegno europeo e, se si trova lì verso la fine… La Juve è più forte, ha più scelta, ma l’Inter è molto vicina, si è rinforzata, può accadere di tutto”, il giudizio del Ct, che poi si focalizza anche sul ritorno di Ibrahimovic al Milan: “I rossoneri avevano bisogno di un giocatore di carattere che riportasse entusiasmo. Ricordo quando chiedevano a Jabbar ‘Come fai a giocare a 40 anni?’. Rispondeva ‘Perché adesso, prima di correre, penso’. Zlatan sa sempre cosa deve fare con la palla”.-SKY-

I nerazzurri migliorano l’offerta per il centrocampista danese: 13 milioni più 2 di bonus. Il Tottenham continua a chiederne 20. Martedì l’agente del giocatore incontrerà il presidente degli Spurs per avvicinare le parti. C’è il secondo rilancio dell’Inter per Christian Eriksen, obiettivo di mercato per rinforzare il centrocampo di Antonio Conte. In occasione dell’arrivo in sede a Milano degli intermediari che stanno gestendo la trattativa per portare in Italia il centrocampista danese del Tottenham (gli stessi dell’operazione Young), il club nerazzurro ha ritoccato l’offerta per gli Spurs, arrivando a 13 milioni più 2 di bonus. Il club inglese al momento non scende dalla valutazione di 20 milioni per il giocatore, che va in scadenza di contratto a giugno. Quella di martedì può essere però la giornata giusta per una svolta nella trattativa: l’agente del centrocampista danese, Martin Schoots, incontrerà il presidente del Tottenham Daniel Levy a Londra. E’ probabile che il Tottenham chiederà al giocatore di rinunciare a qualcosa per essere lasciato libero subito. Se Eriksen dovesse accettare queste condizioni del club inglese, e con un ulteriore piccolo ritocco dell’Inter sull’offerta con conseguente avvicinamento del Tottenham, si andrebbe verso la chiusura. Si lavora con estrema fiducia. Quella tra Eriksen e l’Inter sembra però solo una questione di tempo, perché anche se martedì fosse il giorno decisivo servirà quindi almeno una settimana per vederlo in Italia.
Mourinho su Eriksen: “Giocatore sta facendo bene, non capisco ottimismo Inter”
Dell’affare Eriksen ha parlato anche José Mourinho in conferenza stampa: “Dovete chiedere all’agente e all’Inter perché sanno più di me. Se sono fiduciosi è perché sono pronti a formulare un’offerta, cosa che ancora non è avvenuta – le parole dell’allenatore del Tottenham alla vigilia della sfida di campionato contro il Watford – quando vedo le persone parlare, specie chi ha ruoli di responsabilità, rimango sorpreso. Eriksen sta facendo del suo meglio ed è normale che fino al 31 gennaio non sia totalmente focalizzato nella squadra. Non capisco questo ottimismo, anche perché da un po’ di partite si dice che ogni partita che gioca è l’ultima”. -SKY-

TELECAPRISPORT- Il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso parlando in conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato contro la Fiorentina si mostra sicuro delle sue idee e chiarisce: “Non è un problema solo degli attaccanti ma di tutta la squadra. Da quando sono qui non abbiamo fatto grandi numeri in casa. Domani giochiamo contro una squadra viva, che tiene bene il campo e corre tantissimo. Sappiamo che per noi è molto importante, ci giochiamo tanto. Non pensiamo a Lazio e Juve ma solo a portare tre punti a casa”. “In questo momento non è un problema solo degli attaccanti ma di tutta la squadra. Mi mancano giocatori importanti, che facciano respirare gli altri, il problema è soprattutto in difesa”. Nelle probabili formazioni di Napoli-Fiorentina in programma stasera, Gazzetta ipotizza il rientro in campo di Sebastiano Luperto, ma da esterno sinistro al posto dello squalificato Mario Rui. Al centro della difesa, al fianco di Manolas, c’è ancora Di Lorenzo. Confermato Hysaj sulla fascia destra. A centrocampo Fabian Ruiz e Zielinski in vantaggio su Demme e Lobotka.-TELECAPRISPORT-

TELECAPRISPORT-Colpo di mercato dell’Inter, che si è aggiudicata le prestazioni del terzino Ashley Young, proveniente dal Manchester United. L’inglese, ai microfoni di Inter Tv, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni da giocatore nerazzurro. “Ai tifosi dico che vinceremo ancora, sono qui per questo. Oggi è stata una bellissima giornata, ringrazio tutti per il benvenuto. E’ una sensazione fantastica, è come far parte di una famiglia. Ince? E’ stato un giocatore straordinario”.TELECAPRISPORT-

TELECAPRISPORT- A sorpresa potrebbe riaprirsi l’affare Tsimikas Indizi social dal greco farebbero pensare in tal modo. Oltretutto Giuntoli prova ad abbassare il prezzo. Secondo l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno il Napoli starebbe continuando a seguire attentamente Kostas Tsimikas. Del resto il Napoli è alla ricerca di un terzino sinistro per rinforzare anche quel reparto e per questo segue da tempo Kostas Tsimikas dell’Olympiakos. Ma il suo arrivo era dato come subordinato alla partenza di Ghoulam che non riesce più a ritornare ai livelli di prima dell’infortunio. L’algerino è una vera spina nel fianco della rosa del Napoli. Il club azzurro non avrebbe quindi mollato il terzino greco che potrebbe essere una risorsa importante per la squadra di Gattuso. L’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno riporta alcune novità riguardo all’affare del difensore greco. “Il Napoli insiste per Tsimikas dell’Olympiakos. L’esterno greco ha dato anche qualche indizio sui social della possibilità di un trasferimento e potrebbe essere acquistato anche senza la partenza di Ghoulam. Dalle liste verrebbe escluso Malcuit ma è necessaria comunque la cessione di Younes. L’Olympiakos chiede 16 milioni di euro, il Napoli prova a far abbassare il prezzo”.-TELECAPRISPORT-

TELECAPRISPORT-Ieri al Centro Sportivo di Castel Volturno c’è stata la visita di Juan Gemelli e Gustavo Arribas, gli agenti di Allan. Vanno avanti le trattative per il rinnovo del contratto del centrocampista brasiliano. Le parti sono vicine e dovrebbero siglare un accordo sino al 2024 riconoscendo ad Allan un ingaggio di circa 3 milioni a stagione più svariati bonus. Lo riporta anche l’edizione odiera di “la Repubblica”. Il Corriere dello Sport scrive che il Napoli sta lavorando bene al rinnovo di Allan. Il dialogo con i procuratori del brasiliano sono ripresi dopo Genk e la trattativa è in una fase molto positiva. “Andò male sul serio l’incontro nei pressi della prima con il Liverpool al San Paolo, un po’ meglio le successive telefonate e piuttosto bene il secondo faccia a faccia un attimo prima dell’esonero di Carletto. Tutto procede, insomma, viaggia comodo.TELECAPRISPORT-
ROMA – A Foggia c’è un allarme mafia. Non lo dicono i giornali per fare titolo sfruttando la cronaca nera. Lo dice la cronaca stessa e lo certificano Dia (Direzione Investigativa Antimafia) e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Agguati, sparatorie, bombe e soprattutto morti degli ultimi mesi non sono passati inosservati. Non potevano passare inosservati.

Il quadro che emerge è quello di una mafia spietata (che si ispira alla ‘Ndrangheta) e di una faida all’ultimo sangue per un riordino interno dell’organizzazione criminale. Per questo il Viminale ha deciso di mandare nella città pugliese (e nella sua provincia) 20 “super” poliziotti che proveranno a garantire un po’ di sicurezza in più a chi con questa faida non c’entra niente (o a chi ha denunciato i criminali).Arriveranno a Foggia lunedì 20 gennaio i 20 poliziotti che andranno a rinforzare i servizi di controllo del territorio e di scorta. Il potenziamento delle unità in forza alla polizia di Stato era stato annunciato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dopo l’escalation criminale registrata ad inizio d’anno in Capitanata. Si tratta di poliziotti, provenienti da altre province, alcuni dei quali specializzati nei servizi di tutela delle persone sottoposte a protezione personale per avere denunciato la mafia ed il racket delle estorsioni.

I nuovi agenti – è detto in una nota della Questura – lavoreranno, fianco a fianco, con gli altri operatori della questura di Foggia e saranno impiegati nell’azione di prevenzione e di repressione dei reati in città. Viene annunciato l’aumento dei posti di controllo sul territorio e un rafforzamento dei servizi posti a tutela della collettività.

Dia: mafia foggiana spietata, si ispira alla ‘Ndrangheta.
La mafia foggiana vuole assumere “nuovi assetti organizzativi, più consolidati e fondati su strategie condivise, emulando in tal modo, anche in ottica espansionistica, la ‘ndrangheta”. Così la Dia, nella relazione semestrale al Parlamento, descrive la mafia foggiana, spiegando che “anche in provincia di Foggia si sta consolidando un’area grigia, punto di incontro tra mafiosi, imprenditori, liberi professionisti e apparati della Pa. Una ‘terra di mezzo’ dove affari leciti e illeciti tendono a incontrarsi, fino a confondersi”.

Lo scioglimento dei Consigli comunali di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia e Cerignola sono “indicativi di questa opera di contaminazione”. Un’analisi che allarma dopo i dieci attentati compiuti dall’inizio dell’anno nel Foggiano ai danni di commercianti e imprenditori che hanno indotto ieri il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ad annunciare l’invio “di un contingente straordinario di forze di polizia nella provincia di Foggia” mentre dal 15 febbraio, sarà attiva nel capoluogo dauno una sezione operativa della Dia. Una risposta quest’ultima – secondo il procuratore distrettuale di Bari, Giuseppe Volpe – “che può risultare efficace se gli organici della nuova struttura creata a Foggia saranno prelevati fuori dal distretto di Bari, perché se invece verranno sottratti alle forze di Polizia che sono già presenti sul territorio, allora rischiamo di fare un danno”.

Una mossa che sembra essere finalizzata più che altro a rassicurare i cittadini che ormai hanno paura. In tanti, infatti, hanno partecipato oggi, all’Università, al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica aperto alla cittadinanza. “La mafia foggiana – ha detto il pm della Dda, Giuseppe Gatti – ha portato a sistema l’estorsione per educare la collettività ad accettare la propria presenza”. Forte anche – rileva la Dia nel rapporto – del “contesto ambientale omertoso e violento” in cui opera, della “massiccia presenza di armi ed esplosivi” nei suoi arsenali e dalla “diffusa consapevolezza che la mafia è spietata e punisce pesantemente chi si ribella”.

Sul fronte investigativo le indagini sugli attentati vanno avanti e si fa strada l’ipotesi che i due attentati dinamitardi compiuti ai danni dei fratelli Cristian e Luca Vigilante, che gestiscono il gruppo sanitario ‘Sanità più’, potrebbero non essere legati al loro ruolo di testimoni dell’accusa nel processo a carico di un clan mafioso di Foggia dedito alle estorsioni anche in loro danno. L’ipotesi è basata sul fatto che le dichiarazioni rilasciate dai due sono già agli atti del procedimento giudiziario della Dda, e perché sarebbe controproducente per la mafia foggiana compiere azioni così eclatanti ai danni dei due testimoni mentre è in corso un processo in cui gli imputati rischiano condanne pesanti.

Per questo la Dda di Bari ha in corso accertamenti a più ampio raggio per poter risalire al movente dei due attentati dinamitardi del 3 e del 16 gennaio. Nel primo caso è stato fatto esplodere un ordigno sotto l’auto di Cristian Vigilante, nell’altro è stata fatta deflagrare una bomba davanti ad un centro diurno per anziani gestito da Luca. I due fratelli sono ora sottoposti a misure di protezione personale.

Lamorgese: “Task force dello Stato contro la mafia in Puglia”.
“Lo Stato schiera una task-force contro la mafia in Puglia”. Ad annunciarlo è la ministra dell’ Interno, Luciana Lamorgese, in un colloquio con la Stampa nel quale parla di “una escalation che non può passare inosservata.
Ma penso – aggiunge – che sia un segnale di debolezza, non di forza della criminalità. Hanno paura che le cose cambino”. Sul territorio ci saranno venti investigatori in più.

“Lo Stato – sottolinea Lamorgese – farà la sua parte. Il 15 febbraio si inaugura una sezione operativa della Dia, la direzione investigativa antimafia. Saranno una ventina di investigatori. Intanto ho concordato con il Capo della polizia, il prefetto Gabrielli, che manderemo consistenti rinforzi nell’ immediato, per accompagnare questa reazione e dare un segnale tangibile alla comunità con la presenza delle forze di polizia”. (Fonti: Ansa e La Stampa).

ROMA – Francesco Saponara è morto dopo cinque anni e sette mesi di coma: Saponara, 60enne benzinaio, fu accoltellato nel giugno del 2014 dall’allora 34enne Davide Frigatti, mentre lavorava nel suo distributore di benzina a Sesto San Giovanni (Milano).

Frigatti, in preda a un delirio psicotico mistico-religioso, quel giorno aggredì anche il titolare di un autolavaggio, Franco Mercadante, uccidendolo, e Dario Del Corso, un pensionato che stava passeggiando al Parco Nord, ferito più lievemente. Bloccato dalla Polizia, è stato poi assolto dalla Corte d’Assise del Tribunale Monza per vizio totale di mente.Davide Frigatti, allora residente a Cinisello Balsamo (Milano), il 14 giugno del 2014 è andato in taxi a Piacenza e, dopo essere stato dal barbiere, ha sequestrato un automobilista costringendolo a guidare fino a Sesto San Giovanni (Milano), sotto minaccia di un coltello.

Lì lo ha fatto scendere dalla macchina e si è diretto al Parco Nord, dove ha accoltellato Dario Del Corso, pensionato di 68 anni, poi ripresosi dopo alcune settimane in ospedale. Poi è andato a casa sua e quando, con i vestiti sporchi di sangue, è uscito di nuovo con un coltello da cucina in mano, suo padre ha dato l’allarme alle forze dell’ordine. Frigatti però in pochi minuti ha raggiunto il distributore di benzina dove ha accoltellato Francesco Saponara, a Sesto San Giovanni (Milano), poi l’autolavaggio di Franco Mercadante, 52 anni, ucciso con un fendente alla gola. La Polizia lo ha bloccato mentre delirava, nudo, vicino al Parco Nord.

“Ci ha lasciato Francesco Saponara, padre di Antonio Saponara, Vice Segretario della Lista Civica Giovani Sestesi”, si legge in una nota diramata dalla lista civica. “Manifestiamo la nostra vicinanza e la nostra partecipazione al grande dolore della moglie e dei due figli”, conclude il messaggio. I funerali si svolgeranno lunedì alle ore 10, nella parrocchia di San Carlo Borromeo in via Boccaccio. (Fonte Ansa).

ROMA – Un 77enne di Cingoli nel Maceratese, Quinto Del Bianco, è morto dissanguato in un incidente sul lavoro. E’ successo verso le 12.30 di venerdì 17 gennaio mentre l’uomo stava lavorando un campo con la zappatrice in località S. Maria Del Rango: facendo retromarcia è scivolato sotto il mezzo agricolo che con le lame prima gli ha lacerato una gamba e poi anche l’altra. I famigliari hanno dato subito l’allarme e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i Carabinieri. Le sue condizioni erano già gravissime per cui l’uomo è morto quasi subito per una emorragia irrefrenabile che lo ha dissanguato.

Lo studio dell’Aci.
Settantasei incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 6 in autostrada e 18 su strade extraurbane; nel 2018 in autostrada è stabile il numero di incidenti ma aumenta il numero di morti (a causa dell’incidente del Ponte Morandi), sulle strade extraurbane aumentano gli incidenti ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%), nei centri abitati diminuiscono sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane. Sono i dati essenziali che emergono da “Localizzazione degli incidenti stradali 2018”, lo studio, realizzato dall’Aci, che analizza i 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese. In autostrada i veicoli per il trasporto delle merci sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%), dalle 18 alle 20 le ore più critiche, giugno e luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente il 9,9% e 10,4% del totale). Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno). Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. Infatti la Penetrazione urbana della A24 (12,9 inc/km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza – 10,3 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km. Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km) e alla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km).
Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi, anche se in diminuzione rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, “dueruotista” o pedone. Nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2% un pedone (137) e nel 3% un ciclista (39). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e “dueruotisti” il 34,8%. I veicoli a due ruote (biciclette comprese), sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali. L’indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto. Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina. Rispetto al 2018, nel complesso, le strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente: SS 7 quater Domiziana, SS 69 di Val d’Arno, SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, SS 222 Chiantigiana, SS 229 del Lago d’Orta, SS 513 di Val d’Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (Casalecchio-Aeroporto-San Lazzaro).
Fonte: Ansa, Aci.

ROMA – Vendite giornali novembre 2019. Il mercato totale nel mese di novembre 2019 è stato di 1.859.910 vendite quotidiane. Nel novembre del 2018 erano 2.011.366 al giorno. Una differenza di 151.456, che corrisponde ad un calo totale del 7,5%.

Ecco le tabelle con le vendite quotidiane dei singoli giornali nel mese di novembre, comparate con il novembre dell’anno precedente.

Quotidiani
nazionali Novembre 2019 Novembre 2018 2019 su 2018
Corriere Sera 175.993 181.588 0,96
Repubblica 133.584 143.548 0,93
La Stampa 88.853 100.830 0,88
Il Giornale 40.749 45.362 0,89
Il Sole 24 Ore 38.308 43.349 0,88
Il Fatto 23.665 29.777 0,79
Italia Oggi 16.240 16.928 0,95
Libero 24.971 23.946 1,04
Avvenire 22.191 22.144 1,00
Il Manifesto 6.859 7.547 0,90
La Verità 24.201 21.763 1,11

Quotidiani
locali Novembre 2019
Novembre 2018

2019 su 2018
Resto del Carlino 76.288 83.245 0,91
Il Messaggero 66.573 71.472 0,93
La Nazione 56.501 60.318 0,93
Il Gazzettino 40.044 40.952 0,97
Il Secolo XIX 32.265 35.167 0,91
Il Tirreno 29.783 31.991 0,93
L’Unione Sarda 30.433 32.543 0,93
Dolomiten 5.144 5.595 0,91
Messaggero Veneto 31.736 34.057 0,93
Il Giorno 30.993 41.908 0,73
Nuova Sardegna 24.636 28.800 0,85
Il Mattino 22.778 25.180 0,90
Arena di Verona 20.134 19.902 1,01
Eco di Bergamo 18.408 21.039 0,87
Gazzetta del Sud 14.693 16.925 0,86
Giornale Vicenza 17.635 19.035 0,92
Il Piccolo 16.358 18.320 0,89
Provincia (Co-Lc-So) 15.400 16.670 0,92
Il Giornale di Brescia 16.219 17.131 0,94
Gazzetta Mezzogiorno 14.185 16.448 0,86
Libertà 15.335 16.443 0,93
La Gazzetta di Parma 14.647 15.912 0,92
Il Mattino di Padova 13.555 14.861 0,91
Gazzetta di Mantova 13.626 15.174 0,89
Il Giornale di Sicilia 9.943 12.114 0,82
La Sicilia 10.938 13.580 0,80
Provincia Cremona 11.207 11.822 0,94
Il Centro 10.073 10.828 0,93
Il Tempo 11.310 12.574 0,89
La Provincia Pavese 9.279 10.225 0,90
Alto Adige-Trentino 7.403 8.574 0,86
L’Adige 9.491 10.794 0,87
La Nuova Venezia 6.696 6.875 0,97
Tribuna di Treviso 8.323 9.024 0,92
Nuovo Quotidiano Puglia 9.064 8.393 1,07
Corriere Adriatico 10.908 11.553 0,94
Corriere Umbria 8.347 8.689 0,96
Gazzetta di Reggio 7.247 7.622 0,95
Gazzetta di Modena 6.409 6.688 0,95
La Nuova Ferrara 5.083 5.339 0,95
Quotidiano del Sud 9.222 4.868 1,89
Corriere delle Alpi 4.098 4.516 0,90
Quotidiano di Sicilia 6.499 6.256 1,03

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi Novembre 2019 Novembre 2018 2019 su 2018
Gazzetta dello Sport Lunedì 127.796 138.940 0,91
Gazzetta dello Sport 121.430 127.197 0,95
Corriere dello Sport 57.648 62.214 0,92
Corriere dello Sport Lunedì 67.339 71.395 0,94
Tuttosport 37.320 40.477 0,92
Tuttosport Lunedì 39.858 46.679 0,85

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità. Fonte Ads