Domenico Morfeo

“Chi è oggi Morfeo? Un grande cameriere… Non un imprenditore.
Siamo nel mio ristorante, io sono il capo? Devo dare l’esempio. Oggi sono un grande cameriere.
Chi è stato Domenico Morfeo?
Un fantasista, un ruolo ormai estinto.
Ci sono pochissimi giocatori che fanno quel ruolo.
Siamo una specie protetta in via d’estinzione, mettiamola così.
Il calcio è cambiato. Prima Totti, Del Piero, Baggio, Kaka, Djorkaeff, e tutti questi giocatori forti era un piacere guardarli.
La mia carriera è iniziata grazie al Torneo di Viareggio.
Ho un ricordo bellissimo di quella esperienza.
Noi in quell’anno siamo arrivati in finale e ricordo che non dovevo scendere in campo per una forte distorsione al piede. Ma la voglia, come potete immaginare, era enorme.
Avevo disputato un gran torneo e non potevo saltare proprio la partita decisiva.
Prandelli mi disse, immagino per gioco, di salire in pinetina e di provare a centrare un albero con il pallone. Dovevo colpirlo per almeno tre volte consecutive. Solo così mi avrebbe fatto giocare.
E alla fine ce l’ho fatta.
Non sono stato schierato tra i titolari, però il mio momento di gloria l’ho avuto.
Mi piaceva giocare al calcio, non correre. Il pallone non suda, dicono: meglio far correre lui, allora.
Il calcio di oggi non mi piace più. È troppo noioso e lineare, pieno di tatticismo.
Sembra che i protagonisti siano gli allenatori e non i giocatori che vanno in campo. Non si vedono più calciatori che saltano l’uomo, fanno colpi di tacco o tunnel.
Da quando ho lasciato non sento il bisogno di informarmi su quello che succede nei vari campionati. Per il momento va bene così”.
Genio e sregolatezza.
Un grande talento, un 10 come pochi.
Buon compleanno Domenico Morfeo! ❤️
Fonte: Eco di Bergamo/Parma today/Il nobile calcio