Fra calcio e cronaca

d-kdw1_wwaafe1fDurante la prossima finestra di trasferimenti molto probabilmente Arkadiusz Milik lascerà il Napoli e il tandem De Laurentiis-Giuntoli sarà costretto ad attingere dal mercato per il ruolo di successore. La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna si sofferma proprio su questo tema e fa tre nomi: Luka Jovic, Jean-Filippe Mateta e Andrea Pinamonti. Il serbo del Real Madrid è l’obiettivo principale, ma è stato pagato 60 milioni l’estate scorsa e il club spagnolo vorrebbe evitare minusvalenze. L’idea sarebbe quella di trovare una formula alternativa, come il prestito (anche biennale). Al Real Madrid, inoltre, piace molto Fabian Ruiz e per questo potrebbe essere interesse comune trovare una soluzione.

LE ALTERNATIVE – Altra opzione è Jean-Philippe Mateta, centravanti classe ’97 in forza al Mainz, autore di 14 gol in 34 gare lo scorso anno. In questa stagione ha fatto più fatica, ma il Napoli lo segue da tempo e già a gennaio ha provato ad acquistarlo, sbattendo però sulla richiesta da 40 milioni della società tedesca. Infine l’ultima alternativa è Andrea Pinamonti. Al Genoa non ha numeri da goleador, ma è un classe ’99, attaccante dell’Under 21, che potrebbe presto esplodere. Da questi tre prospetti dovrebbe venir fuori il prossimo centravanti azzurro.-tuttonapoli.net-
La scorsa estate il Napoli ha staccato un assegno da 50 milioni per portare alle pendici del Vesuvio Hirving Lozano, prelevandolo dal PSV. Ma alla sua prima stagione in azzurro il talento messicano sta facendo fatica. Con Ancelotti in panchina s’è reso protagonista di qualche buona prestazione, ma con l’approdo di Gattuso è finito ai margini del progetto. Per questo il club azzurro sta pensando di cederlo, sebbene sia quasi impossibile rientrare dall’investimento fatto appena otto mesi fa.

SIRENE SPAGNOLE – Stando a quanto si legge sul Corriere dello Sport, il suo futuro potrebbe essere in Spagna, dove si dice che lui stesso sarebbe in contatto con almeno tre club per velocizzare l’addio. Il Chucky sta spingendo, sulle sue tracce ci sarebbero Atletico Madrid, Siviglia e Valencia. Ma il grosso problema, come detto, è la valutazione che ne fa De Laurentiis: 40 milioni di euro. Ma i suddetti club iberici non vorrebbero spingersi molto oltre i 20 milioni. Complicato piazzarlo così.-tuttonapoli.net-

A fine stagione molto probabilmente il Milan perderà Zlatan Ibrahimovic, a fine contratto, e proverà a ripartire con un progetto giovane, ancora con Elliott. Per questo, stando a quanto riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, il club rossonero sarà costretto ad andare sul mercato per prelevare un altro attaccante e il nome preferito è quello di Arkadiusz Milik, attaccante del Napoli con il contratto in scadenza a giugno 2021 e lontano dal rinnovo. Il polacco quasi certamente lascerà il sodalizio partenopeo.

LA RICHIESTA DI ADL – Per farlo partire Aurelio De Laurentiis chiede 40 milioni di euro, considerato comunque uno scoglio per le casse del Milan, poco più di fatto di quelli sborsati dal Napoli quattro estati fa per prelevarlo dall’Ajax. Quello di Arek, che non rinnoverà, è il nome in cima alla lista per la compagine meneghina, anche perché il club azzurro ha esigenza di venderlo.-tuttonapoli.net-
Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha voluto inviare attraverso una nota sul sito ufficiale degli azzurri, in occasione della Domenica delle Palme un augurio a tutti i tifosi del Napoli: “In occasione della Domenica delle Palme rivolgo un augurio a tutti i tifosi del Napoli in Italia e nel mondo, allo staff tecnico, alla squadra, ai dirigenti, agli impiegati, ai collaboratori della SSCN e a tutte le loro famiglie.

“Con l’auspicio che il sentimento di questi giorni possa alleviare le sofferenze e le difficoltà di un periodo delicato da affrontare tutti insieme con forza e speranza.”-tuttonapoli.net-
La questione ripartenza del campionato continua a far discutere. Il futuro del calcio italiano è ancora tutto da definire. L’ex centrocampista della Fiorentina David Pizarro ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui ammette che per lui non ha senso che la Serie A riparta: “Il campionato di Serie A per me è finito. Che senso ha continuare mentre le persone soffrono? Lo Scudetto dovrebbe essere cucito sui camici dei dottori che rischiano la vita per salvarci”. -tuttonapoli.net-
In Italia sono tutti in attesa della ‘fase 2’, ovvero quella in cui qualche misura verrà subito allentata. Ma è ancora complesso capire quando ciò avverrà. Nel frattempo il Premier Giuseppe Conte è intervenuto ai microfoni dell’emittente americana NBC a proposito delle restrizioni vigenti in Italia: “In questo momento non posso dire quando il lockdown avrà fine. Noi stiamo seguendo le indicazioni del comitato scientifico, ma l’Italia è stata la prima nazione ad affrontare l’emergenza. La nostra risposta forse non è stata perfetta, ma abbiamo agito al meglio sulla base della nostra conoscenza. La validità delle nostre misure è stata riconosciuta dall’OMS e i risultati indicano che siamo sulla strada giusta”.-tuttonapoli.net-
In una piazza San Pietro vuota a causa della pandemia Coronavirus, Papa Francesco ha voluto inviare un messaggio a tutti i giovani nella Domenica delle Palme che è coincisa anche con la Giornata mondiale della Gioventù: “Amare, pregare, perdonare, prendersi cura degli altri, in famiglia come nella società, può costare. Può sembrare una via crucis. Ma la via del servizio è la via vincente, che ci ha salvati e che ci salva, ci salva la vita”.

I VERI EROI – “Cari amici, guardate ai veri eroi, che in questi giorni vengono alla luce. Non sono quelli che hanno fama, soldi e successo, ma quelli che danno sé stessi per servire gli altri. Sentitevi chiamati a mettere in gioco la vita. Non abbiate paura di spenderla per Dio e per gli altri, ci guadagnerete, perché la vita è un dono che si riceve donandosi. E perché la gioia più grande è dire sì all’amore, senza se e senza ma. Dire sì all’amore senza se e senza ma. Come ha fatto Come Gesù per noi”.tuttonapoli.net
Il futuro del calcio italiano è ancora tutto da stabilire. Domani, come riferito dal comunicato della Lega di Serie A, ci sarà una riunione d’emergenza in video-conference per prendere ulteriori decisioni alla luce degli ultimi sviluppi dell’emergenza Coronavirus. Questa la nota ufficiale:

“L’Assemblea della Lega Serie A è convocata in via d’urgenza per lunedì 6 aprile 2020 in videoconferenza alle ore 10.00 in prima convocazione e, occorrendo, alle ore 12.00 in seconda convocazione, per l’esame, la discussione e le decisioni in merito agli argomenti contenuti nel seguente ordine del giorno:
1. Verifica poteri.
2. Comunicazioni Presidente.
3. Comunicazioni AD.
4. Linee guida Serie A.
5. Varie ed eventuali.

L’Assemblea sarà regolata dalle vigenti disposizioni dello Statuto Regolamento della Lega Nazionale Professionisti Serie A.”-tuttonapoli.net-

Giovanni Tommasino, medico di base 61enne di Castellammare di Stabia ed ex assessore, non ce l’ha fatta. Il professionista non è riuscito a sopravvivere al COVID 19. Tommasino fu ricoverato prima a Sorrento, dove gli fu accertata l’infezione, per poi essere trasferito in terapia intensiva all’ospedale di Scafati, dove è deceduto. Per rassicurare amici, parenti e pazienti, Tommasino scrisse sulla sua pagina social che sperava di tornare presto e lanciò un appello a non uscire di casa.-radiomarte-

Secondo caso di positività al COVID 19 sull’isola di Capri. La notizia è stata diffusa dal sindaco, il quale, come riportato anche dal sito web ilmattino.it, ha detto che si tratta di una donna asintomatica, già in autoisolamento fiduciario domiciliare e monitorata attraverso gli uffici sanitari competenti della Asl. Oggi si valuterà se trasferire la donna in ospedale oppure se attivare la sorveglianza attiva domiciliare.-radiomarte-
Vendevano kit per la rilevazione dell’infezione da coronavirus, termometri digitali, mascherine FFP2 e KN95, nonché mascherine chirurgiche attraverso un sito Internet registrato da un napoletano lo scorso marzo. Tutto il materiale era sprovvisto della validazione dell’Autorità Sanitaria Nazionale, della certificazione CE e dei prescritti requisiti di tracciabilità e di affidabilità. La scoperta è stata fatta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli, nell’ambito delle attività di monitoraggio degli spazi web in merito alle irregolarità connesse all’emergenza COVID 19. La Finanza ha sequestrato 5mila scatole di test e 560 mascherine.-radiomarte-
ROMA – Coronavirus: mezza quarantena è doppio danno.

Danno numero uno: il calare dell’epidemia ritarda, è già in ritardo di una settimana sulle attese (anche se non viene detto proprio così, proprio così è). Dunque i tempi dello stare in casa e del non lavoro si allungano e minacciano di allungarsi oltre la tollerabilità sociale ed economica. Dunque rischiamo grosso di uscire per forza di cose prima del tempo dell’epidemia davvero domata.

Danno numero due: l’ammalorarsi dell’economia, delle aziende, delle fabbriche e del portafoglio di milioni di famiglie ha più tempo a disposizione. Non è vero, è pietosa bugia che tutti riapriranno e nessuno perderà il lavoro e tutti saranno risarcito di tutto e che, insomma e alla fine, si andrà per così dire in pari.

Molto sarà perduto e nulla e nessuno lo potrà ridare indietro. Stati e governi, anche se i migliori al mondo, appunto se efficienti, ricchi e soccorrevoli potranno e dovranno finanziare senza limiti per ricreare lavoro, prodotto, reddito. Ma quello bruciato, bruciato appunto è. Stati e governi potranno e dovranno soccorrere ma il perduto non potranno farlo ricomparire. E ogni giorno in lockdown il perduto aumenta, anch’esso a ritmo esponenziale.

Doppio danno perché è mezza quarantena.
Di mezza quarantena siamo capaci, non di più. Quarantena resa mezza, dimezzata non solo dai non pochissimi che la ignorano e coscientemente la violano. Una minoranza, non piccolissima, che esercita violenza sul prossimo. Una minoranza, non piccola, che non è fatta solo di incoscienza, ignoranza o stupidità. E’ fatta anche e soprattutto della prevalenza assoluta dei miei bisogni su ogni altra cosa, è fatta di un esercitato e vissuto: Prima Io!

Mezza quarantena, quarantena di fatto dimezzata e smezzata però non solo e forse non tanto da questi letteralmente fuori legge. La quarantena la smezziamo e dimezziamo tutti noi ogni giorno. Praticamente tutti ci concediamo e ci prendiamo ogni giorno una micro eccezione alla quarantena: una passeggiata più lunga, un po’ più lunga, molto più lunga…e che sarà mai?

Oppure un portare la cosa cucinata in casa nostra a figli o nipoti o parenti in altra casa…e che sarà mai? Oppure andare a consolare, non solo al telefono, l’amico o il parente che è in crisi, pochi minuti…e che sarà mai? Oppure il fare entrare a negozio uno, due alla volta e poi questi due al bancone si avvicinano l’un l’altro…e che sarà mai? Il bambino un attimo al parco…e che sarà mai?

E’ l’effetto gregge: il gregge che siamo noi si sta abituando e assuefacendo alla micro eccezione quotidiana. Ci si comporta in gregge, vagolando un po’, sempre un po’ di più se non arriva cane pastore a limitare i movimenti. Gregge sociale che di suo il lupo se proprio non lo vede neanche è in grado di pensarci. Gregge, ma non immune.

Microscopiche eccezioni alla quarantena che quasi ciascuno di noi fa quasi ogni giorno. Fa trenta milioni di micro eccezioni al giorno, quindi mezza quarantena, quarantena smezzata. E mezza quarantena dà i risultati che danno le cose fatte a metà: mezzi risultati. Cioè i contagi non aumentano ma non calano, il picco l’altopiano ma non la discesa. Trenta milioni di micro eccezioni al giorno levano quarantena totale di torno, questo facciamo, questo possiamo fare, questo siamo.

Ancora e sempre confidando che qualche entità ce la mandi buona, ci aspettiamo risultati cinesi con modalità nostrane: la quarantena dei cinesi è stata totale e ci hanno messo sei settimane. Mezza quarantena quante settimane fa? Chi lo sa, di certo non sei, più di sei. Ma tra sei settimane di mezza quarantena e di quarantena sempre più smezzata il contagio non sarà portato allo zero “cinese” eppur dovremo uscire, uscire per non implodere come società prima ancora che individui.-blitzquotidiano.it
ROMA – Due false pagine con finte donazioni per rubare soldi. Due raccolte fondi non autorizzate e sconosciute allo stesso ente beneficiario a favore della terapia intensiva dell’Ospedale Spallanzani e del San Camillo di Roma. Le pagine social e web sono state oscurate e al momento sono state indagate due persone, un pensionato e sua figlia. Il conto corrente virtuale sul quale chiedevano di far confluire le donazioni è stato sequestrato.

La prima delle iniziative riguarda una raccolta fondi in favore della terapia intensiva dell’Ospedale Spallanzani di Roma, centro di primaria importanza, a livello nazionale, per contrastare l’emergenza coronavirus.

L’iniziativa, pubblicizzata sulla nota piattaforma internazionale per la raccolta fondi gofundme (che è assolutamente estranea agli illeciti accertati) si prefiggeva l’obiettivo di raggiungere la somma di 100.000 euro e, per rendere ancor più credibile l’iniziativa, all’interno della pagina web riportava indebitamente il logo della Regione Lazio, venendo indicato quale persona di riferimento l’attuale Presidente della Regione Lazio.

L’altra raccolta fondi illecita era pubblicata su una pagina Facebook e, in questo caso, l’apparente beneficiario delle somme raccolte sarebbe stato l’Ospedale San Camillo di Roma. Le indagini hanno però consentito di accertare che l’Ospedale non era a conoscenza della raccolta fondi e che le somme di denaro donate sarebbero confluite su una carta di credito ricaricabile intestata a una persona di Roma.

Per tali motivi, la Polizia Postale di Roma, coordinata dal pool reati informatici della Procura della Repubblica di Roma, nella mattinata di domenica ha provveduto ad oscurare le due pagina web, mentre continuano le indagini per identificare ulteriori responsabili dei reati di truffa aggravata. (Fonte Ansa).

ROMA – Coronavirus, tamponi ai senzatetto, rischio focolai. È la richiesta della sindaca di Roma Virginia Raggi al governatore del Lazio Nicola Zingaretti contenuta in una lettera inviata anche al ministro Lamorgese, al prefetto Pantalone e al capo della Protezione Civile Borrelli.

Scrive la Raggi: “La Regione Lazio faccia subito i tamponi ai tanti senza fissa dimora che trovano rifugio nell’area della stazione Tiburtina per evitare il rischio di focolai di infezione da coronavirus. Bisogna tutelare i cittadini”.

La sindaca di Roma, in attuazione dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la proroga delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, ha rinnovato fino al 13 aprile l’efficacia delle ordinanze per il contrasto alla diffusione del Coronavirus: restano aperte h24 le Zone a traffico limitato di Trastevere, Tridente e Centro Storico, sospeso il pagamento della sosta tariffata in tutto il territorio capitolino, chiusi i centri sociali per gli anziani e rimane in vigore il divieto di accesso alle spiagge del litorale di Roma Capitale, della Pineta di Castel Fusano e Acqua Rossa.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, le aziende Atac e Roma Tpl manterranno i livelli di servizio adeguati sulle linee di superficie che consentono collegamenti con le strutture sanitarie e ospedaliere e con le realtà produttive in servizio. Fino al 13 aprile restano chiusi al pubblico anche parchi, ville e aree gioco, a seguito delle decisioni adottate con Dpcm del 1 aprile 2020. (Fonte Ansa).

ROMA – Vacanze di Pasqua confermate per la scuola: da giovedì 9 aprile a martedì 14. Con buona pace dei presidi, che avevano chiesto ai docenti (visto che avrebbero potuto lavorare da casa) di fare qualche giorno in meno di vacanza per non perdere altri giorni di lezione.

Ha vinto la linea dei professori, che hanno preferito mantenere inalterato il calendario. Durante le vacanze di Pasqua e nei periodi deliberati ad inizio di anno scolastico dal Consiglio di Istituto, le attività di didattica a distanza resteranno sospese.

E’ fatta salva la possibilità delle scuole, data l’autonomia, che si possa decidere qualche giorno di “recupero” dei giorni di lezione persi.

Corrado Zunino su Repubblica racconta che i prof di alcune scuole hanno rimandato al mittente la richiesta dei presidi di fare più giorni possibili di lezione:

Un dirigente scolastico del Veneto, scrive La tecnica della scuola, il primo aprile ha inoltrato una circolare in cui, non avendo certezza della durata della sospensione delle lezioni in classe, si comunicava: “Ho intenzione di non sospendere del tutto le attività durante le canoniche vacanze pasquali, ma di interromperle brevemente per i soli giorni intorno alla domenica di Pasqua, precisamente da sabato 11 a lunedì 13 aprile, per concedere un breve periodo di riposo a tutti, ma, contemporaneamente, guadagnare tempo scuola nel caso in cui l’anno scolastico dovesse essere protratto. Ciò sarà oggetto di una successiva comunicazione ufficiale rivolta a docenti e studenti”.

Ma alcuni prof, racconta ancora Zunino, si sarebbero rifiutati perché, da cattolici praticanti, non hanno voluto lavorare nei giorni clou della Settimana Santa.

I presidi: “La scuola ha reagito bene alle lezioni a distanza”
“Le scuole si sono dimostrate capaci di reagire con creatività, organizzandosi nel modo più utile per coinvolgere i propri studenti, cercando metodi diversi per adattare alla situazione di emergenza quello che ieri era considerato di routine, adottando comportamenti che tentano di conciliare prassi consolidate con i nuovi bisogni.

Tutto questo sta ponendo il problema di come praticare la didattica a distanza (DAD) e, soprattutto, di come effettuare la valutazione a distanza (VAD) degli apprendimenti”. Lo fa notare l’Associazione nazionale presidi in un lungo articolo pubblicato sul suo sito.

L’Anp invita i docenti, nel valutare, come la didattica a distanza consenta di capire l’impegno degli studenti alla “partecipazione alle attività, la capacità di socializzare e mettersi in relazione con gli altri, la creatività nell’esecuzione dei compiti, l’empatia e l’interesse per lo studio”.

Insomma, la didattica a distanza non è “la panacea per tutti i problemi della scuola ma una opportunità da non perdere”. In conclusione per l’Anp non ha senso applicare alla didattica a distanza “le modalità valutative proprie della didattica in presenza”. (Fonti: Ansa e Repubblica)
PORDENONE – Elisa è una bimba friulana di quasi sei anni, li compirà il 27 giugno. Più di metà della sua vita l’ha trascorsa in un letto di ospedale. Prima è stata degente di tre differenti ospedali in Veneto, quindi, esattamente tre anni fa, è stata accolta al Bambin Gesù di Roma, dove è stata sottoposta a due diversi trapianti di midollo, l’ultimo il 28 novembre dello scorso anno.

Interventi che non le hanno ancora consentito di vincere la battaglia contro una rarissima forma di leucemia. In questo periodo di isolamento sociale imposto dalle misure di contenimento del Coronavirus, il papà ha voluto lanciare un incitamento rivolto a tutti coloro che mal sopportano il periodo di quarantena, obbligati a casa.

“Non abbiamo nulla da insegnare – ha premesso, all’ANSA, l’uomo – ma soltanto far osservare che ci sono sempre delle situazioni impreviste e imprevedibili che si debbono affrontare per forza. Che ci sembrano impossibili all’inizio, ma che poi ci costringono a sfide quotidiane, che durano anni”.

Fabio Pardini racconta la storia della sua famiglia: “Da tre anni Elisa e mia moglie, Sabina, sono chiuse nella loro camera sterile dell’ospedale: mai un giorno fuori, mai una passeggiata, al massimo si affacciano alla finestra. Per questo penso che i problemi che ci affliggono sono tutti relativi alla situazione” che ciascuno sta vivendo.

I Pardini vivono a Roma da quando è stato necessario ricoverare la piccola Elisa: la signora Sabina ha terminato i due anni di aspettativa dal lavoro e adesso sta beneficiando delle ferie solidali che i colleghi dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale le hanno donato. L’associazione “Luca onlus” di Udine e l’Ail di Pordenone stanno invece sostenendo economicamente il soggiorno di papà Fabio, che ha dovuto lasciare la sua professione.

In questi tre anni molti Vip hanno promosso iniziative solidali in favore della bimba: dagli appelli alla ricerca di un donatore di Fiorello e Anastacia, alla visita in ospedale di Umberto Tozzi e Alessandra Amoroso. Adesso la piccola ha un nuovo desiderio: conoscere o almeno ricevere un video messaggio da parte di ‘Sofi e Luì’ dei ‘Me contro Te’”, personaggi che postano i propri filmati su YouTube. “Se qualcuno li conoscesse o riuscisse a mettersi in contatto con loro, gliene sarei molto grato”, è l’appello lanciato da papà Fabio. (Fonte Ansa).