Francesco Acerbi

L’esordio col Pavia in Serie C2.
Si conferma con la Reggina in Serie B.
Debutta in Serie A col Chievo Verona.
Poi il buio.
Il trasferimento al Milan rappresenta per lui un punto di arrivo più che un vero banco di prova.
Beve tanto alcool, combina un po’ di casini. Si allena male e in campo rende poco.
Dopo oltre un anno trascorso nell’anonimato, capisce che deve svoltare se vuole restare a grandi livelli.
A Sassuolo prova a ritrovare se stesso, purtroppo il primo anno in Emilia è il più difficile della sua vita: gli riscontrano un tumore ai testicoli e viene operato d’urgenza.
Alcuni mesi dopo l’intervento viene trovato positivo a seguito di un test antidoping e il Coni decide di sospenderlo dall’attività agonistica.
Proprio in quel periodo scopre che il cancro è recidivo. Inizia un ciclo di cure che dopo diversi mesi lo aiutano a debellare, una volta per tutte, quel terribile avversario.
Dopo questa brutta esperienza qualcosa in lui cambia.
A Sassuolo si consacra definitivamente giocando ad altissimi livelli.
Alla Lazio diventa uno dei centrali più forti del campionato, tanto da entrare in pianta stabile nella nazionale italiana.
La vittoria dell’Europeo è la ciliegina sulla torta.
Quando ormai sembra essere sul viale del tramonto, vista l’età, ecco la chiamata dell’Inter per essere un’alternativa al terzetto dei difensori titolari.
A suon di prestazioni positive diventa una presenza imprescindibile per i nerazzurri.
Alti e bassi.
Luci ed ombre.
La sua testa e la sua voglia di riemergere hanno fatto la differenza.
Buon compleanno Francesco Acerbi