Francesco Totti

Brividi…
“Un giorno vado a fare visita al carcere di Rebibbia e facciamo il giro panoramico di tutte le celle, andiamo a trovare questi detenuti, tifosi di ogni tipo di squadra.
Erano tutti contentissimi, per loro vedere i calciatori era come vedere il Papa.
In questa sala c’era un bancone dove noi facevamo autografi e foto e c’era un ragazzo che strillava e gesticolava.
Ripeteva sempre: “Io, Io, per primo!”, ma nessuno lo faceva passare avanti.
Poi ci è riuscito.
Voleva farsi la foto con me a tutti i costi, ma non capivo perché tutta questa premura.
Ho saputo poi che in realtà lui doveva uscire una settimana prima, ha chiesto il permesso di restare una settimana in più per incontrarmi, anche a costo di non ricevere i viveri giornalieri che spettano ad un detenuto.
Come c’è riuscito ad avere quel permesso? Semplice, ha detto: “se non mi fate restare, esco, faccio un casino e rientro”.
Tratto dall’autobiografia di Francesco Totti: “Un Capitano”.
Ora capite cosa è stato per la gente di Roma e per gli appassionati di calcio?