Roberto Baggio

“Non credo che Sacchi abbia sbagliato la formazione della finale con il Brasile nel 1994, come molti gli hanno imputato, ma penso che sbagliò a non fare
cambi durante quei lunghi centoventi minuti e a non farli neppure per i rigori, pur avendo a disposizione due specialisti come Zola e il sottoscritto.
Non voglio fare il professorino, ma tutti ricorderanno che i rigori sbagliati furono tre, e che due di essi furono calciati da uomini che erano necessariamente i più sfiniti di tutti.
Parlo di Baggio, il cui infortunio ai flessori era tutt’altro che risolto, e di Baresi, che era stato operato da poco al menisco.
I rigori, secondo me, sono una lotteria molto meno di un normale tiro in porta.
Il rigorista deve avere diverse abilità, ma la più importante è la lucidità.
Dietro un rigore sbagliato c’è quasi sempre un deficit di lucidità, non di abilità, e questo spiega gli errori commessi anche dai più grandi fuoriclasse, Maradona compreso.
La paura ci frega, sempre.
Più sei stanco, meno sei lucido.
Tutti sanno che è così, e quindi non sono mai riuscito a capire perché Sacchi non abbia inserito dei rigoristi freschi, che pure aveva a disposizione, facendo tirare Massaro che non era un rigorista o Baresi che
aveva tirato una manciata di rigori prima di allora!
L’unica spiegazione è che, perfino in quell’occasione, Sacchi non volle abiurare la sua religione, secondo cui gli uomini e le loro individualità sono sempre secondari perfino rispetto ai calci di rigore!”
[Giuseppe Signori]
Fonte: autobiografia “Fuorigioco – perde solo chi si arrende”.