Adriano

“Adriano? Appena arrivato all’Inter, segna in amichevole con il Real Madrid un gol di una potenza impressionante.
Mi sono detto: «Questo è il nuovo Ronaldo», ha fisico, talento, velocità. È un ragazzo delle favelas, io conosco bene le villas, loro sorelle di miseria in Argentina.
Stavo vicino a Adriano, ho visto i pericoli che genera la ricchezza, piovendo su chi non ha mai avuto un soldo. È peggio della droga.
Adriano aveva il padre che lo salvaguardava, per lui era un eroe.
Ricordo che siamo al Trofeo Tim, d’estate, quando il calcio in notturna è passatempo per chi torna dalla spiaggia.
Gli telefonano per dirgli: «Adriano, papà è morto».
Singhiozza, non si riprende. Io, la squadra, il presidente Moratti, gli stiamo vicini come a un fratellino.
Lui dedica i gol al padre, alza occhi e mani in preghiera al cielo.
Lo persuadiamo a far venire a Milano la mamma e la
fidanzata, in allenamento resta una roccia, in tre non riusciamo a spostarlo con le brutte da quanto è forte. È un ragazzo buonissimo, con Iván Córdoba passiamo serate a incoraggiarlo.
Iván gli dice: «Ti rendi conto? Sei un misto di Ronaldo e Ibrahimović, puoi diventare più bravo di loro, hai tutto».
Abbiamo fallito, non siamo riusciti a strapparlo alla depressione.
Adriano piange, ci dà ragione, per un po’ fa la spola con il Brasile, litiga con la ragazza, ricade nella saudade.
Il talento non basta senza forza mentale.
Un giocatore deve assorbire tanti di quegli schemi alla lavagna da poter ricevere una laurea ad honorem in geometria, senza un cervello saldo ci si esaurisce.
Insieme al cervello serve la famiglia, un nucleo di affetti che assorba lo stress, ricordi il significato dei valori veri, allontani i fantasmi della solitudine, che spesso si combatte con le auto di lusso, le discoteche, le cattive compagnie, le ragazze che durano una sola
notte, l’alcol o peggio”.
[Javier Zanetti – autobiografia”Giocare da uomo”]
Oltre 200 gol in carriera nonostante abbia smesso di giocare praticamente a 25 anni.
Un mostro, una forza della natura, un sinistro potentissimo.
C’era una volta l’Imperatore di Milano… Buon compleanno Adriano Leite Ribeiro! ❤