Borja Valero

“Un’estate, mia madre scivolò mentre stava camminando e, cadendo a terra, si fratturò la gamba. Quando arrivai a Madrid, il medico fu molto chiaro: «Il cancro ha preso le ossa, non c’è più niente da fare».
Mio padre decise di non dirle nulla, forse per evitare di toglierle ancora più energie in quegli ultimi giorni, e io ricordo di quanto fosse ancora forte il suo desiderio di vivere.
«Ce la farò, Borja, stai tranquillo. Ce la farò» mi diceva sorridendo. E poi parlava delle cure che avrebbe affrontato per vincere quella terribile malattia.
Io la ascoltavo con gli occhi lucidi, cercando di non scoppiare a piangere. Facevo di tutto per nascondere il fatto che conoscevo la verità.
Di quel periodo, ricordo la stanza bianca, e lei nel letto che cercava di trovare la voce per parlare.
Nel dire addio a mia madre, fui un uomo fortunato. Ebbi la possibilità di trascorrere intere settimane con lei, parlandole, confidandomi, ascoltando i suoi ricordi, le sue speranze. Lei era lucida, solo ogni tanto combatteva contro il dolore o dormiva per via dei sedativi. Era incredibilmente solare.
«Amavi troppo quel pallone. Sapevo che era importante per te.»
«Alla fine sono diventato un calciatore professionista.»
«E io sono orgogliosa di te. Ma lo sarei stata comunque, perché ci mettevi il cuore e hai fatto appassionare anche me, che all’inizio ci capivo poco o niente.»
«Dovevo spiegarti tutte le regole…» sorridevo io.
Vivevo le sue parole come se fossero carezze, le stesse che le davo io, dolcemente, ricordandomi di nascondere la tristezza per il terribile verdetto di cui lei non era a conoscenza.
Quando la situazione peggiorò e mamma fu messa in sedazione costante, me ne andai: volevo conservare l’immagine di lei che avevo avuto nei giorni precedenti. I sorrisi, le battute, la voglia di vivere che non l’abbandonava mai.
Così tornai in Italia e raggiunsi la squadra in ritiro a Montecatini in vista della nuova stagione.
Aspettai lì la chiamata. Che arrivò di notte.
A quel punto un mare di lacrime si mescolò a qualche sorriso sulla strada dei ricordi.”
Abbiamo la pelle d’oca, un racconto da brividi.
Buon compleanno Borja Valero… ❤️
Fonte: autobiografia “Un altro calcio”.