Jamie Vardy

“Con la squadra riserve dello Stocksbridge non guadagnavo nulla, così iniziai a lavorare come barista a poche centinaia di metri dalla mia casa.
Alla fine di quella stagione ci laureammo campioni, ero riuscito a segnare cinquanta gol.
Il livello medio era piuttosto basso, e spesso giocavamo contro squadre i cui giocatori erano ancora sbronzi dalla sera prima, di fronte a un pubblico di dieci persone.
Poi avevo trovato un impiego come apprendista carpentiere. Non mi ci volle molto per capire che non era quello che volevo fare per il resto della mia vita: le giornate erano lunghe, dovevo alzarmi alle cinque di mattina per iniziare il turno in orario; quando arrivavo a casa ero talmente distrutto che andavo direttamente a dormire. Dopo quattro o cinque mesi mollai.
Poi andai a lavorare in fabbrica, allo stabilimento Trulife, iniziai il 1° febbraio 2007, tre settimane dopo il mio ventesimo compleanno, e rimasi lì per quattro anni e mezzo. Si produceva attrezzatura medica, un lavoro gratificante, sebbene molto faticoso.
Erano oggetti pesanti e scomodi da maneggiare e questo finì per causarmi molti problemi alla schiena. Avevo uno stipendio full-time, poco più di 1000 sterline nette, più che sufficienti per mantenere una macchina e uscire qualche sera.
Era l’estate del 2011: giocavo per il FC Halifax Town, due categorie sotto la Football League, lavoravo ancora in fabbrica a Sheffield e avevo di fronte a me un agente che mi diceva che un giorno avrei giocato in Nazionale. “Vuoi scherzare,” dissi io.
Ma lui diceva sul serio. Mi aveva appena visto fare due gol e due assist in un’amichevole precampionato contro il Mossley.
Avevo passato nove anni nel calcio dilettantistico ed ero tifoso della Nazionale da tantissimo tempo, ma il pensiero di giocarci non mi aveva mai sfiorato: perché avrebbe dovuto?
Avevo 24 anni e lavoravo in fabbrica.
Cinque anni più tardi avevo al collo la medaglia di vincitore della Premier League, Ruud van Nistelrooy faceva un salto nello spogliatoio dell’Inghilterra per salutarmi, discutevo di un film con uno sceneggiatore di Hollywood e sulla mensola del mio caminetto c’era un trofeo che nelle tre stagioni precedenti era stato vinto da Eden Hazard, Luis Suárez e Gareth Bale.
È qualcosa di assurdo, difficile da concepire per me come per chiunque altro.”
Buon compleanno Jamie Vardy… ❤️
Fonte: autobiografia “Dal nulla la mia storia”.