Enzo Bearzot

“Il cuore di Paolo si agita, lo sguardo viene catturato da una sagoma familiare. In lontananza si intravede un uomo sull’ottantina, pochi capelli grigi in testa. Austero, magrissimo, leggermente ricurvo sulle spalle. Ma ancora “bello da vedere”.
Non ha più la pipa in bocca, ma è impossibile non riconoscerlo: Bearzot viene ad accogliere Paolo sulla porta della sua baita di montagna. Il buen retiro del Vecio, da anni.
Paolino e Bearzot si stringono forte l’uno all’altro, un abbraccio che non ha bisogno di parole. Pochi istanti che sembrano infiniti. Interminabili, emozionanti.
Poi Bearzot, abbozzando un sorriso, guarda Paolo e gli accarezza una guancia con una dolcezza inaspettata. Seguita da un buffetto. «Figliolo, sono contento di vederti. Come stai?»
Gli occhi si bagnano.
«Io bene, mister, sto vivendo la mia seconda vita. Ho una nuova moglie e una bambina in arrivo.
E lei mister? Mi sembra in forma!»
«Non è così ragazzo mio, sono ammalato. Te lo dico adesso, per evitare di parlartene davanti a Luisa che si preoccupa da un po’ di tempo e che per questo non dorme più.»
«Cosa mi dice, mister? Cosa le è successo? Ammalato? A guardarla, non si direbbe.»
«Ho un tumore al seno, ma combatto, ragazzo mio!
Ho un cancro raro, che in una percentuale molto bassa colpisce gli uomini. È toccato a me. La vita a volte ti dà, a volte ti toglie.»
Una lacrima solca il viso di Paolo, impossibile trattenere il dolore in certi casi. Impensabile.
«Che brutta notizia che mi ha dato, mister! Il destino mi ha portato da lei, ancora una volta nel momento del bisogno.»
Ma stavolta è un colpo dritto al cuore. Che lacera nel profondo, che annienta.
«Non preoccuparti figliolo, io sono sereno. Ho vissuto la mia vita in pieno e anche grazie a te è stata grandiosa.
La rivivrei mille volte così com’è stata.
Sono tranquillo, ho avuto molto. Anche grazie a te, figliolo!»
L’abbraccio fuori dalla porta di casa è straziante.
Sarà l’ultimo.”
[Paolo Rossi – Quanto dura un attimo]
Il 21 dicembre 2010 ci lasciava l’indimenticabile “Vecio” Enzo Bearzot… ❤️