Fabrizio Ravanelli

“Ad alcuni giovani calciatori italiani di oggi manca l’ingrediente dell’umiltà; pensano di aver fatto subito il salto di qualità, invece spesso bisognerebbe impegnarsi fino in fondo e rimanere più con i piedi per terra per poter ambire un giorno a palcoscenici importanti. A loro dico credete nei sogni, coltivateli con passione e umiltà. Cercate di rimanere sempre con i piedi per terra.
La mia favola è cresciuta grazie alla forza e al sacrificio, grazie alla mia famiglia e a mio padre.
Da bambino dopo una partita in cui non mi ero impegnato, mio padre a 4-5 chilometri da casa mi fece scendere dall’auto per farmi capire che nel calcio l’impegno era fondamentale.
Mio padre ha fatto tanti sacrifici per la famiglia, ricordo quando a 40 anni decise di diplomarsi come perito tecnico per portare a casa 50 mila lire in più.
Erano gli anni ’70, quelli del grande Perugia.
Ricordo che andavamo sempre allo stadio con la 500 di mio papà a vedere quel Perugia dei record, quello che non perse mai e lottò fino all’ultima giornata con il Milan per la conquista dello scudetto.
Ecco la mia passione per il calcio nasce da lì, da quella grande passione che mi ha trasmesso mio papà per cui avevo solo il pallone come obiettivo.
Decisi di chiudere la carriera a Perugia onorando la promessa fatta a mio padre. Lui voleva che tornassi a vestire la maglia del Grifone. Istintivamente appena entravo in campo mi giravo verso la curva per salutarlo, poi però mi veniva in mente che non c’era più”.
Buon compleanno Fabrizio Ravanelli! ❤️
Fonte: Rai/Luca Gramellini/football news