Francesco Totti

“La strada manca molto, ai giovani calciatori di oggi, e non occorre andare più lontano per capire come mai le generazioni passate scoppiavano di talenti mentre ora pare così difficile trovarne uno.
Noi trascorrevamo cinque ore al giorno, e d’estate dieci, a fare passaggi e tiri oppure partita, che detta così sembra il massimo del pressappochismo (e magari lo è) ma resta un modo incomparabile per sviluppare tecnica, istinto e capacità di sopravvivenza in campo.
Adesso giocare a pallone è proibito dappertutto, tranne che nei centri sportivi, dove sei subito inquadrato in una società, e il divertimento diventa allenamento: certe volte mi verrebbe da saltare addosso a quei tecnici che ordinano le ripetute a squadre di bambini, ma capisco che ormai funziona ovunque così, la cura del fisico è preponderante, suonerebbe strano fare qualcosa di diverso.”
Francesco Totti dal libro “Un capitano”.
Quanta verità in queste poche parole.
Siamo sempre la colpa ai ragazzi, ma ci siamo accorti di ciò che gli costruiamo intorno?