Gigi Donnarumma

“Donnarumma al Milan è cresciuto tantissimo. Io lo dicevo: quanto vale Donnarumma? Non ha prezzo un portiere così. Tu paghi quello che ti chiede e poi lo ringrazi per averti chiesto solo questo, perché diventerà ancora più forte.
Se ti chiede dieci milioni, daglieli.
Quei dieci milioni non sono un costo, ma un investimento.
E poi Gigio aveva un valore aggiunto che andava oltre la sua bravura: nel Milan ci è cresciuto, avrebbe potuto diventare il nuovo Maldini, una bandiera, il capitano. Non è vero che sarebbe scappato comunque.
Gigio sarebbe rimasto, me lo diceva: «Se mi danno quello che chiedo, resto. Io qui sto troppo bene».
Non puoi sostituire un portiere così.
Donnarumma ti avrebbe assicurato quindici anni di futuro, non due o tre.
Bisogna solo ringraziarlo per quello che ci ha dato.
Era la nostra forza e la nostra fiducia.
Una sensazione del genere me l’ha data solo Gigi Buffon.
A Parigi, appena arrivato, Donnarumma ha fatto troppa panchina. Mino Raiola è venuto a chiedermi: «Secondo te, Gigio deve fare la guerra al Psg?».
Certo che deve fare la guerra, gli ho risposto. Deve andare da Pochettino e chiedergli tutte le volte: «Perché non gioco?».
Deve metterlo in difficoltà, lui e tutti gli altri.
Altrimenti se Gigio accetta la panchina, riconosce di essere inferiore e non lo è.
Allora tanto valeva restare titolare al Milan e accettare il contratto che gli avevano proposto.
Doveva imporsi ai compagni, anche se nello spogliatoio forse era naturale che i sudamericani stessero tutti dalla parte di Navas.
Gigio è stato premiato come miglior giocatore dell’Europeo in una squadra che attaccava, non in una che si difendeva.
Giusto così: la vera stella è stata lui.
Ai rigori, in finale, è stato mostruoso.”
[Zlatan Ibrahimovic]
Fonte: autobiografia “Adrenalina”