Michael Owen

“Michael Owen migliorò nei due anni che passò con noi. Era un bravo ragazzo e una grande presenza nello spogliatoio.
Penso che la mancanza di riposo e di sviluppo tecnico nei suoi primi anni lo danneggiarono.
Quando cominciò ad allenarlo Houllier, era già formato ed era il simbolo della squadra, e non c’era più la possibilità di prenderlo da parte e fare con lui un lavoro tecnico mirato.
Feci un errore con Michael, nel senso che avrei dovuto prenderlo prima: non c’erano possibilità che venisse da noi direttamente dal Liverpool, ma avremmo dovuto agire quando lasciò il Real Madrid per andare al Newcastle. Era un gran bravo ragazzo.”
[Sir Alex Ferguson – la mia vita]
“Dal primo momento in cui ho visto Michael ho capito che era brillante. Segnava sempre anche per divertimento, fin quando eravamo bambini. Aveva una grande freddezza sotto porta anche a quell’età.
Quando hai giocatori come Michael Owen dalla tua parte l’impossibile diventa possibile. Spesso gli capitavano due occasioni e segnava due gol.
Partita finita.”
[Steven Gerrard – My Liverpool story]
A 17 anni e 5 mesi l’esordio con gol in Premier League con la maglia del Liverpool.
A 18 anni e 6 mesi il debutto al Mondiale con l’Inghilterra, segnando contro l’Argentina, uno dei gol più belli e importanti della sua carriera.
A 22 anni vince praticamente tutto con la maglia del Liverpool, compreso il pallone d’oro, precedendo gente come Raul, Kahn e Totti.
Dal 1998 al 2004 segna quasi 200 gol tra club e nazionale.
A 23 anni poi il tracollo psicologico dovuto al suo primo grande infortunio (strappo all’adduttore)… sarà il primo di una lunga serie.
Negli ultimi 10 anni di carriera, infatti, segna solo 70 gol tra i vari club e la nazionale inglese.
Questa è la storia di Michael Owen, un calciatore nato per diventare il più grande talento del calcio inglese, bloccatosi per via delle sue fragilità.
Peccato davvero… Buon compleanno “Wonderboy”. ❤